SSANGYONG TIVOLI
La storia della Smart è lunga appena 18 anni (la fondazione risale al 1996), ma la progenie è di indubbio livello: il marchio fa parte della Daimler AG, che detiene la Mercedes. Smart nasce come Swatch-Mercedes ART: a distanza di tempo, ricorda come l'iniziativa abbia avuto impulso anche dall'imprenditore Nicolas Hayek, inventore e proprietario della omonima azienda di orologi. L'idea di base è quella di realizzare un'auto per uso cittadino, di dimensioni estremamente contenute, dotata di una cellula di protezione in metallo ad altissima resistenza: quest'ultima è la parte verniciata che fa bella mostra di sé su tutte le Smart in circolazione.
I rapporti tra la Swatch e la Mercedes, incaricata di realizzare l'auto, cessano ben presto: quest'ultima rileva le quote della società svizzera e decide di andare avanti in proprio. La prima Smart è del 1998: la dotazione è completa, il prezzo salato quel tanto che basta. Iniziano le prime variazioni sul tema: al 3 cilindri a benzina viene affiancato un piccolo turbodiesel, viene presentata la versione cabriolet, cui seguono la Roadster, versione sportiveggiante della citycar, e una quattro porte (Forfour) che nasce sulla base meccanica della Mitsubishi Colt.
La ForFour e la Roadster non ottengono il successo sperato, e anzi affossano il conto economico della Smart: la casa madre decide di tenere a listino la sola Fortwo (vale a dire, la Smart a due posti), che nel 2007 arriva alla seconda generazione, arricchita nel 2012 dalla nascita della versione elettrica. Quest'anno è il turno della terza: il pianale è condiviso con la futura Renault Twingo, a causa di un accordo tra la Smart e l'azienda francese, ed è prevista nuovamente una versione a quattro porte e quattro posti.